INNOVACTION STORIES: ANTONIO MUSUMECI, “QUELLO CHE CONTA È LA VOGLIA DI FARE, NON NECESSARIAMENTE STARTUP”

Novembre 6, 2014
admin

 

Antonio Musumeci è nel giro delle startup fin da quando era all’università, che ha concluso circa tre anni fa. Nel 2013 ha partecipato a InnovAction Camp, quello famoso per il team building sul campo da rugby sotto il diluvio. Oggi ha una propria azienda di consulenza, nata da due progetti diversi di startup, e si occupa di digital marketing per l’acceleratore Working Capital di Catania. Di seguito ci racconta la sua esperienza di imprenditore.

Portare avanti un proprio progetto non è mai semplice e quello della mia prima startup non ha avuto successo. Le esperienze compiute in quel periodo però mi sono servite tantissimo nel mondo del lavoro. Ho deciso di partecipare a InnovAction Camp dopo aver ascoltato i racconti sconvolgenti di alcuni amici e co-founder che avevano partecipato all’edizione del 2012. Dicevano tutti che Augusto e Roberto erano riusciti a tirare fuori il meglio da loro.

Più di tutto mi ha stimolato confrontarmi con persone provenienti da diverse parti d’Italia. Gente che non conoscevo e che arrivava dai più disparati percorsi. Al Camp hai cinque giorni di tempo per portare avanti il tuo obiettivo e però sei costretto a “pivotare” in continuazione. È una grandissima sfida perché sfidi te stesso e gli altri a dare sempre di più. E poi, non per forza devi continuare a fare startup anche dopo. Però in quei giorni nasce nelle persone la voglia di fare qualcosa di differente rispetto al classico lavoro da dipendente.

Qui in Sicilia stiamo cercando di promuovere questa idea creando gruppi e associazioni, per diffondere questo spirito soprattutto fra i ragazzi più giovani e spronarli a fare qualcosa, con le proprie energie, senza aspettare che arrivi qualcuno a farlo per loro.

InnovAction Camp è stata un’esperienza bellissima, ma ci sono stati anche dei problemi. Come nella vita normale, c’è sempre chi non è abituato a fare quello che gli si chiede e cambiare repentinamente programma non è facile. Al Camp invece devi essere flessibile al 100 per cento o non arrivi in fondo. Al campo ho capito e imparato tante cose che mi sono tornate utili quando poi ho creato la mia azienda di consulenza.

La mia società è nata da due progetti differenti e con background agli antipodi. In comune avevano ragazzi con la voglia di fare qualcosa qui, in Sicilia, rifiutandosi di andare via: Sportered è un wiki per gli amanti dello sport, dove si trovano informazioni utili inserite dai praticanti; Startup Network invece è una piattaforma che ti consente di valutare la tua rete sociale. Abbiamo messo insieme dieci persone e stiamo lavorando su questi progetti mentre facciamo delle consulenze. La nostra non è proprio una startup, ma un’insieme di persone che aspirano a fare startup.

Diversi miei soci li ho conosciuti tramite Youth Hub, un’associazione con cui organizziamo incontri per spiegare ai ragazzi a che difficoltà andranno incontro nei loro progetti e come superarle, e facciamo matching fra persone per la creazione di startup o l’ampliamento dei team. Questa cosa ci sta aiutando tantissimo perché mette insieme persone che hanno voglia di fare qualcosa. Qui, in Sicilia, affrontando i problemi che ci sono. All’interno di Youth Hub sono anche nati diversi progetti poi divenuti aziende e che hanno vinto anche premi in diverse competizioni per startup.

Scritto da:

ANTONIO MUSUMECI